Blog

“Per raggiungere un punto che non conosci, devi prendere un cammino che non conosci”. [San Giovanni Della Croce]
 
Si terrà sabato 16 dicembre dalle 10 alle 16,30 il primo seminario “Prima di tutto l’amore” condotto da Anna Gallo, Presidente dell’associazione La Casetta Onlus, coadiuvata dagli esperti Dott.ssa Rosa Arena (psicoterapeuta), Daniela Aloi (insegnante di danza) e Luca Valenziano (insegnante di musica).
L’obiettivo del seminario sarà quello di mettere al centro se stessi per conciliare il benessere psicofisico della persona.
Il ricavato sarà completamente utilizzato per sostenere il progetto “Emporio della Solidarietà Arca”, per il sostegno alimentare alle famiglie disagiate del territorio flegreo.
 
Per Informazioni e prenotazioni:
Tel. 0818682154
Cell. 3384420566
Mail: info@lacasettaonlus.it

 

È passata quasi una settimana dall’inaugurazione di “Arca, l’Emporio della Solidarietà”. Tanto interesse per un evento dall’importanza materiale e simbolica notevole. Prima di poter aprire quelle porte, però, è stato necessario un lungo lavoro, lo stesso che occorrerà per portare avanti il progetto permettendo alle famiglie in difficoltà di fare la spesa. Un prima e un dopo quindi.

Ed è in quel prima e in quel dopo che spesso i riflettori sono spenti. Non si spegne, però, l’interesse e l’attenzione di persone, gruppi ed attività commerciali che da sempre si dimostrano vicine a La Casetta Onlus e alle sue iniziative in favore di chi ha maggiore bisogno. Non è mancato il loro contributo anche nell’inaugurare “Arca, l’Emporio della Solidarietà” e certamente non mancherà per sostenerne le attività.

Per questo è doveroso un sentito ringraziamento a: “Multicenter School”, “Sciardac”, Risotrante “Capo Blu”, Agenzia di viaggi “Last Minute Store”, Amici del “Reiki” e Salvatore Illiano. È anche grazie a loro che, in collaborazione con la Fondazione Progetto Arca, oggi possono offrire sostegno a 40 famiglie del nostro territorio.

Il giorno dell’inaugurazione è ormai prossimo. Martedì 8 novembre, alle ore 17, aprirà per la prima volta le proprie porte “Arca, l’Emporio della Solidarietà”, allestito in via Cappella a Monte di Procida, proprio al confine con Bacoli. Si tratta di un importante progetto, unico in Campania e non solo, il frutto dell’intensa collaborazione fra l’associazione La Casetta Onlus e la Fondazione Progetto Arca Onlus con sede a Milano, che insieme intendono sostenere le famiglie indigenti del territorio flegreo.

Secondo il rapporto 2016 su povertà ed esclusione pubblicato dalla Caritas, infatti, in Italia sono un milione e 582mila le famiglie in povertà assoluta, oltre di 4,5 milioni di individui, il numero più alto dal 2005. Non si tratta di un disagio economico, ma della forma più grave di indigenza, quella di chi non riesce ad accedere a quei beni e servizi necessari per una vita dignitosa. Dal 2007 la percentuale di persone povere è più che raddoppiata passando al 7,6%. Ancora una volta è il Mezzogiorno a vivere la situazione più difficile, qui si concentra il 45,3% dei poveri di tutta la nazione.

Per questo nasce “Arca”, un social market con tratti molto innovativi. Nella sua sede si possono trovare frigoriferi e i classici scaffali di un supermercato con una dozzina di prodotti alimentari sempre disponibili. I clienti, tramite un protocollo d’intesa, saranno selezionati dai Servizi Sociali. Si tratta di 40 famiglie di Bacoli e Monte di Procida che potranno fare la spesa senza dover spendere i propri soldi. La Casetta e Progetto Arca, infatti, senza l’ausilio di fondi pubblici, sono riusciti a finanziare interamente il progetto. Le famiglie coinvolte riceveranno una tessera a punti che utilizzeranno per pagare la propria spesa.

Tratto innovativo di questa iniziativa è la possibilità per i clienti di “ricambiare” il servizio ricevuto tramite ore di volontariato da prestare secondo le proprie possibilità, competenze e predisposizioni. Per loro sarà proposto un apposito corso di formazione nel quale impareranno a relazionarsi col prossimo e con le diverse situazioni di disagio. Non più, quindi, un semplice dono, ma una nuova dimensione di scambio che gratifica la persona, facendola sentire utile e non peso. Tale sistema, inoltre, crea relazioni nuove, aiuta chi si trova in difficoltà ad uscire da una pericolosa tendenza all’isolamento.

Spiega così Anna Gilda Gallo, presidente de La Casetta Onlus”, il sentire da cui nasce il progetto: «Nella profonda problematicità della nostra vita c’è bisogno di una voce che gridi “non temere”. Io credo che l’uomo si debba liberare da quel che si è messo addosso o da quel che gli hanno messo addosso, l’inclusione, quindi, è importante perché solo così l’essere scopre la relazione e la capacità di amare.

«A Milano, a Roma, ora a Napoli, e domani in altre città italiane: Progetto Arca vuole essere presente per aiutare le famiglie in difficoltà, che hanno il bisogno e il diritto di riprendersi e ricominciare a vivere – commenta Laura Nurzia, vicepresidente della Fondazione – E aiutare per noi significa innanzitutto soddisfare i bisogni primari attraverso beni semplici proprio come quelli alimentari, ma significa anche guardare oltre l’assistenza, credendo in un futuro di autonomia e integrazione sociale per tutti. Questo è il valore imprescindibile della dignità della persona».

Si è conclusa ieri sera la seconda edizione de “La Zuppa della Bontà”, l’evento organizzato in numerose piazze italiane dalla Fondazione Progetto Arca per sostenere iniziative a favore delle persone senza fissa dimora. Anche La Casetta Onlus ha preso parte all’evento, allestendo due stand, uno a Bacoli in Villa Comunale ed un altro a Monte di Procida in Piazza XXVII Gennaio. 3

Grazie al supporto dei volontari, nel corso delle due giornate sono state distribuite oltre 180 confezioni di zuppa. Presso i banchetti tanti amici, sostenitori, ma anche tanti semplici passanti che, a fronte di una piccola donazione, si sono portati a casa una delle tre varianti di zuppa, compiendo un gesto concreto per aiutare le persone senza fissa dimora.

Altre confezioni sono ancora nella sede de La Casetta Onlus in via Cappella, a Bacoli. 1Continuerà, quindi, anche nei prossimi giorni la distribuzione de “La Zuppa della Bontà”. Con le stesse modalità, chi volesse riceverne può recarsi nella sede durante gli orari di apertura.

Sabato 15 e domenica 16 ottobre, torna l’appuntamento con “La Zuppa della Bontà”, l’evento organizzato in numerose piazze italiane dalla Fondazione Progetto Arca. Nel territorio flegreo l’evento è promosso da La Casetta Onlus che allestirà due stand dalle 9 alle 19, uno a Bacoli in Villa Comunale ed un altro a Monte di Procida in Piazza XXVII Gennaio.

Presso i nostri banchetti i volontari offriranno, a fronte di una piccola donazione, la zuppa della bontà a tutti coloro che desidereranno portare in tavola una delle tre gustose varianti di zuppe confezionate, prodotte dall’azienda Pedon. Un piatto speciale per i propri cari e, allo stesso tempo, un modo concreto per offrire un aiuto alle persone senza dimora.

Si tratta di un prodotto, la zuppa, scelto per il suo forte valore simbolico: alimento sano, alla portata di tutti e perfetto per dare ristoro a persone che raramente, vivendo in strada, hanno la possibilità di consumare un pasto caldo. Proprio ai senza fissa dimora saranno destinati i fondi raccolti, sostenendo anzitutto il Servizio Mobile su Strada con il quale cerchiamo di offrire ascolto, orientamento e sostegno concreto agli indigenti del territorio flegreo.

L’invito è quello di accorrere numerosi per poter aiutare quante più persone possibili. Quest’anno, però, chiediamo anche un supporto a tutti coloro che desiderano dedicare un po’ del loro tempo diventando volontari e aiutandoci a presidiare le piazze con i nostri stand per una giornata o solo per poche ore. Gli aspiranti volontari de “La Zuppa della Bontà” possono ricevere informazioni e aderire all’iniziativa telefonando allo 081/8682154 o al 3388973932.

Lo scorso giovedì, 22 settembre, si è tenuto ad Ercolano il Premio “Eccellenze del Sud”2016 organizzato dall’associazione Terronian. Numerosi i convenuti nella splendida location di Villa Signorini per una serata dedita alla valorizzazione delle terre del Sud Italia. Tante premiazioni, quindi, per personaggi che hanno coinvolto professionisti, imprenditori, mondo associativo e sportivo.

Nel corso della serata è stata intervistata anche Anna Gilda Gallo, presidente de La Casetta Onlus, che ha raccontato le attività dell’associazione, le iniziative messe in campo in favore delle persone maggiormente bisognose e i progetti futuri. L’evento è diventato, quindi, un’importante occasione di incontro e di confronto con il tessuto imprenditoriale della provincia napoletana che si è dimostrato molto interessato all’opera quotidiana svolta da La Casetta nel territorio flegreo.

Va inoltre ricordato che la serata, animata da musica, spettacolo e buon cibo, è servita anche a raccogliere fondi che l’associazione Terronian, ha voluto in parte devolvere proprio a La Casetta Onlus. Un grazie quindi all’associazione per il coinvolgimento, ma un grazie particolare va anche a Maria Punzo che ha contribuito a creare questa sinergia.

Da un’idea nata dall’Associazione Terronian, organizzazione dedita alla valorizzazione delle terre del Sud Italia e delle terre del Sud del mondo, ritorna il prossimo 22 settembre il Premio Eccellenze del Sud . La serata sarà presentata da Gianni Ippoliti e Fabiana Latini. A fare gli onori di casa sarà la cantautrice Shara, ideatrice del Terronian Project, insieme al Maestro pizzaiolo Salvatore Di Matteo che curerà l’aspetto enogastronomico.

L’intento principale è quello di promuovere il territorio attraverso le sue eccellenze ambientando questo appuntamento annuale nel contesto di uno dei siti storici di grande prestigio presenti nel Meridione

Location scelta per l’edizione 2016 Villa Signorini a pochi passi dal famoso sito archeologico di Ercolano in Via Roma, 43. Durante la serata saranno omaggiati con l’assegnazione del premio Eccellenze del Sud 2016, personaggi di grande spessore e rilievo legati al territorio meridionale. Tra i premiati che prenderanno parte all’evento ci sarà Antonello Perillo, Caporedattore Responsabile del Tgr Campania;  Alessandra Clemente, Assessore alle politiche giovanili del Comune di Napoli;  Mimmo Pesce, Presidente Unicef Campania; la stilista partenopea Susy Sposito; l’editore Gino Giammarino; lo Chef stellato Pasquale Palamaro; Pasquale Palma, il noto comico del programma tv Made in Sud; l’Associazione La Paranza, organizzazione dedita alla promozione delle Catacombe di Napoli; i giovani attori di Casa Surace, la Scuola di Estetica Liliana Paduano, il Professore Marco Musella Presidente di Meridonare, l’Associazione Base Condor operante nel campo della protezione civile ed in tutte le attività concernenti il sociale e le attività ricreative.

Durante la serata verrà inoltre assegnato il premio speciale “Medici del Cuore” allo Staff Medico della SSCNapoli, diretto dal prof. Alfonso De Nicola e composto da Enrico D’Andrea, medico fisiatra, Raffaele Canonico, medico dello sport, Valentino Tundisi e Massimiliano Sirignano, medici odontoiatri. Ma il Premio Eccellenze del Sud sarà nel segno della solidarietà. Lo garantisce Sarah Ancarola “anche quest’anno premieremo ma soprattutto racconteremo le eccellenze del nostro sud abbinando nel migliore modo possibile, il glamour ai contenuti, la solidarietà alle eccellenze.” Per questo abbiamo scelto di sostenere due Eccellenze del nostro territorio la Casetta di Anna Gallo che con la sua casetta dell’accoglienza aiuta i meno fortunati nella zona di Bacoli e la Fondazione Sbarro, preseduta dal Prof. Antonio Giordano che è una nostra Eccellenza nella ricerca nel mondo.  L’aspetto della raccolta fondi della serata è curata dalla fundraiser Maria Punzo, che ha dichiarato “che la serata del 22 settembre sarà sicuramente una serata all’insegna del cuore e dell’arte napoletana”. Si perché la solidarietà del popolo napoletano si esprime spesso con la creazione di prodotti artistici unici che vengono realizzate per sostenere le cause del cuore”. All’interno dell’evento sarà anche presentata la creazione di un gioiello «La Riggiola», realizzato dall’artigiana e designer campana Mariagrazia Peluso, il cui ricavato sarà devoluto alla Fondazione Sbarro ed i quadri dedicati a Napoli dell’architetto, designer, landscaper, Fabio D’Alema il cui ricavato sarà donato alla Casetta Onlus di Anna Gallo che sarà presente alla serata insieme a Raffaele Picilli consulente di raccolta fondi della onlus..

 

Si ringraziano La Fiammante, Le Farine Magiche, Molino Vigevano, L’oleificio Punzo, Azienda vinicola Vigna VillaeFerrarellePastificio De Cecco, Gruppo Nastro Azzurro-Birra Peroni, Gruppo Marr, Caffè Borbone, Pasticceria Mignone, Bernardini Gastone, Panificio Le vie del grano, Gelateria Mennella, Cicoli Rocco, Gino D’Amore Saloon, Art Decor, CNO WEBtv, Lo Speaker’s Corner per aver contribuito a rendere possibile l’iniziativa.

Per info e prenotazioni:

Mail: tittyalvino@libero.it

Telefono: 3403647622

 

Segnali preoccupanti arrivano dall’ultimo “Rapporto annuale sulla povertà in Italia” presentato dall’Istat, un campanello d’allarme per le istituzioni e per quanti operano nel sociale. Le stime diffuse dal report sono riferite a due distinte misure della povertà: relativa ed assoluta, che semplificando fanno riferimento, rispettivamente, alle difficoltà economiche nella fruizione di beni e servizi e l’impossibilità di raggiungere uno standard di vita minimo accettabile.

Si stima che nel 2015 le famiglie in condizione di povertà assoluta siano 1 milione e 582 mila, per un totale di 4 milioni e 598 mila individui, il numero più alto dal 2005 a oggi. L’incidenza della povertà assoluta cresce moderatamente per quanto riguarda le famiglie, ma aumenta considerevolmente se misurata in termini di persone (+0,8% rispetto al 2014). Anche la povertà relativa risulta stabile nel 2015 in termini di famiglie mentre aumenta se si considera il numero degli individui (+0,8%).

Questi dati sono indice delle crescenti difficoltà economiche a cui vanno incontro le famiglie numerose, quelle composte da 4 persone. Si tratta soprattutto di coppie con 2 figli (da 5,9 a 8,6%) e tra le famiglie di soli stranieri (da 23,4 a 28,3%), in media più numerose. Analogo discorso per la povertà relativa che arriva al 31,1% nelle famiglie composte da 5 o più persone.

Il report Istat segnala che i giovani in povertà sono triplicati con la lunga recessione economica e sono ormai il doppio degli anziani. Gli individui tra i 18 e 34 anni che vivono in condizioni di povertà assoluta hanno superato il milione, sono circa il 10% mentre nel 2005 erano appena il 3,9%. Particolarmente colpito anche il sud Italia, dove risultano relativamente povere quasi quattro famiglie su dieci.

In sostanza nel 2015 circa una persona su tredici ha vissuto in povertà assoluta, per farsi un’idea, quasi i cittadini di tutto il Veneto. Come accennato la distribuzione della povertà in Italia riflette il tradizionale divario tra nord e sud. Calabria, Sicilia, Basilicata e Molise hanno, in proporzione, più del doppio dei poveri rispetto alla media nazionale. Va poco meglio alla Campania che si ferma al 17, 6 % di povertà relativa.

I dati, rimbalzati all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale, meritano una riflessione seria ed interventi concreti che agiscano sulle cause che generano povertà. Non bastano misure una tantum, è necessario creare posti di lavoro dignitosi e stabili, servono politiche per la casa, occorre agire sulla dispersione scolastica.

Si tratta, quindi, di politiche strategiche che riguardano le istituzioni locali e nazionali. Anche La Casetta Onlus, però, nel suo piccolo cerca di perseguire questa strada, non limitandosi ad interventi di tipo assistenziale. L’attenzione ai minori ed alle famiglie, il supporto scolastico, la formazione professionale delle donne… Sono tutti interventi di ampio respiro con cui volontari ed operatori cercano di affrontare in maniera integrata il disagio per generare un benessere solido e duraturo.

Dal 2014 ad oggi nel Mediterraneo sono morti oltre 10mila migranti. Oltre 10mila persone, annegate nel tentativo di raggiungere l’Europa. Il 2016 non ha portato ad un miglioramento, anzi si sta configurando come l’anno peggiore. Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) sono stati 2.859 i migranti morti nei primi cinque mesi dell’anno mentre tentavano di attraversare il Mediterraneo per raggiungere le coste europee, ben mille in più rispetto allo scorso anno. La maggior parte di loro ha perso la vita nel braccio di mare fra Grecia e Turchia, ma con l’arrivo della bella stagione torna a popolarsi la rotta italiana.

Nonostante il significativo aumento dei morti, il numero complessivo di migranti non si discosta molto da quello dello scorso anno. Allora è giusto continuare a parlare di emergenza immigrazione? Probabilmente no. La vera emergenza, accanto al tragico numero di morti in mare, è costituita dalle carenze e dalle falle del sistema di accoglienza. Un sistema spesso corrotto, in cui si fatica a trovare nuove sistemazioni per gli ultimi arrivati.

L’Italia e l’Europa intera sono alle prese con una situazione estremamente complessa. I provvedimenti sinora adottati non hanno dato grossi risultati, o quantomeno non sono riusciti ad affrontare in maniera decisa il fenomeno. Resta una condizione di affanno generale e si torna a parlare di soluzioni radicalmente diverse. Circa un anno fa La Casetta Onlus si è confrontata sul tema con la Fondazione Progetto Arca che da oltre 20 anni opera nell’accoglienza.

Erano i tempi del caos alla stazione di Milano, ma anche oggi il lavoro continua. Proprio da lì, quando scendono da un treno e trovano ad accoglierli una squadra multilingue di mediatori che offre informazioni e beni di primo conforto. Poi c’è l’Hub per la registrazione e gli altri servizi: docce, un ambulatorio, postazioni PC, punto ristoro e area gioco per i più piccoli. L’accoglienza è organizzata per dare a chi arriva la possibilità di riposarsi, quattro, cinque giorni al massimo, il tempo necessario per levarsi di dosso un po’ della fatica del viaggio e orientarsi rispetto alle opportunità. L’obiettivo è avviare ogni ospite all’autonomia attraverso un programma di integrazione individuale portato avanti da educatori e assistenti sociali (maggiori info visita il sito).

Già allora emerse la proposta di corridoi umanitari che fornirebbero vie legali di transito ai migranti, arginando così quei fenomeni di illegalità che costituiscono la vera emergenza. La realtà, però, è che l’idea di accogliere liberamente chi è in fuga dal proprio paese costituisce qualcosa di piuttosto estraneo dal sentire comune, anche in ambienti tendenzialmente più aperti. A pesare non poco è una diffusa reticenza e un certo scetticismo con cui oggi si accolgono i migranti. Colpa di miti infondati, di un’informazione non sempre corretta e di una crescente ondata di radicalizzazione che ha costruito muri fisici ed ideologici.

Abbatterli non è affatto semplice, ma c’è chi nel quotidiano opera accogliendo coloro che ne hanno bisogno, senza badare al colore della pelle, alla provenienza o al credo religioso. Le porte de La Casetta Onlus a Bacoli sono sempre aperte con operatori e volontari pronti ad accogliere la persona, mettendo al centro l’umanità e le esigenze dell’individuo, non ciò che egli rappresenta. Servizi come la Mensa o Unità Mobile su strada si rivelano utili ad aiutare anche persone immigrate. In passato sono stati portati avanti anche progetti mirati come l’istituzione di uno sportello di mediazione culturale.

Ciò che, però, caratterizza sempre l’operato de La Casetta è l’atteggiamento di apertura, la voglia di tendere una mano, di ascoltare, capire e sostenere chi si trova in difficoltà. «Non muri ma ponti per questi nostri fratelli», le parole di Anna Gilda Gallo, la presidente dell’associazione. La porta de La Casetta è sempre aperta anche a chi voglia offrire il proprio aiuto. Sulla pagina facebook è possibile trovare maggiori dettagli sulle attività dell’associazione e le modalità per sostenerla.

Nelle scorse settimane sono stati presentati i risultati della prima ricerca italiana che prende in esame persone le cui donazioni sostengono associazioni no profit. I risultati raccontano di un divario piuttosto netto fra il nord e il sud del paese. Solo il 9% dei donatori risiede nel mezzogiorno, isole comprese. Una netta differenziazione riguarda anche l’età. Nella maggior parte dei casi i donatori hanno un’età piuttosto avanzata e solo l’8% di loro ha meno di 45 anni. Più equilibrata la suddivisione fra uomini e donne che donano in misura molto simile.

La ricerca si basa un campione piuttosto limitato di grandi donatori che sostengono realtà no profit impegnate in diversi ambiti. Ciò nonostante i risultati offrono importanti spunti di riflessione per l’intero associazionismo che riesce ad operare grazie al sostegno di tanti benefattori. Il 50% di loro nel 2015 ha donato di più che nel 2014, il 40% ha devoluto lo stesso importo e solo il 10% ha donato meno.

Estremamente interessanti sono anche le motivazioni che muovono il comportamento dei donatori. In vetta alla classifica c’è il sentirsi privilegiato, seguono il sentirsi utile e la volontà di cambiare le cose, di fare la differenza. La ricerca evidenzia anche una certa fedeltà dei donatori nei confronti delle organizzazioni no profit. Chi cambia, però, denuncia un mutato interesse nei confronti di una buona causa, lo spostamento di fondi verso progetti diversi da quelli concordati oppure un impatto non adeguatamente documentato.

Ciò lascia chiaramente intendere l’importanza della trasparenza dell’organizzazione e l’esaustiva documentazione dei risultati che contano quanto il valore stesso di una buona causa. Per questo La Casetta Onlus di Bacoli è impegnata anche nel dopo donazione, per fornire informazioni puntuali e dettagliate in merito alle attività perseguite e ai risultati ottenuti. Un esempio è il “Rapporto annuale 2015” in cui vengono riassunti tutti i dati relativi alla mensa, alla distribuzione di pacchi viveri, alle uscite dell’unità mobile su strada e alle altre attività dell’associazione.

«Il donatore dev’essere sempre messo in condizione di sapere con precisione a chi sta donando, per cosa e con che metodologia – ha dichiarato la presidente de La Casetta Anna Gallo – Bisogna creare un solido rapporto di fiducia con il donatore, il quale deve sentirsi parte integrante del progetto. Dal momento che si riceve “una banconota”, e al contestuale rilascio della ricevuta, il donatore deve sempre essere aggiornato sul come la sua donazione sta contribuendo alla causa, qualunque essa sia. Ma il nostro sforzo è anche quello di tenere le nostre porte sempre aperte perché crediamo che tutti debbano poter approfondire e toccare con mano i progetti sociali messi in campo in favore dei più deboli».

CAMBIA IL LORO MONDO. CAMBIA IL TUO. COSÌ CAMBIA TUTTO